Tra annunci di diminuzioni e aumenti nascosti delle tariffe 2025
In una sorprendente conferenza stampa, la Società Elettrica Sopracenerina (SES) ha annunciato le tariffe per il 2025, dichiarando di voler venire incontro all’utenza con un “doloroso” abbassamento delle tariffe, rinunciando a 5 milioni di franchi di utili. Tuttavia, un’analisi attenta delle nuove tariffe propone una lettura ben diversa.
Tra le più care in Svizzera.
Il nodo cruciale del problema riguarda la tassa di trasporto, che passerà da 12,2 centesimi per kilowattora (cts/kWh) a 13,4 cts/kWh, segnando un aumento del 10% e stabilendo un nuovo record in Svizzera. Contestualmente, il prezzo dell’energia è stato ridotto solo marginalmente da 15,3 cts/kWh a 14,17 cts/kWh. In apparenza, una riduzione. Tuttavia, la diminuzione si rivela di fatto un aumento netto: +0,07 cts/kWh rispetto all’anno precedente per la tariffa giornaliera e +0,72 cts/kWh per quella notturna. A ciò si aggiunge il lieve incremento delle somme che i Comuni incasseranno per l’uso del demanio, pari a 0,1 cts/kWh.
Unica vera diminuzione: le prestazioni di servizio Swissgrid e la riserva di energia, che scenderanno complessivamente di 1,17 cts/kWh. Tuttavia, è importante notare che tali riduzioni non influiscono direttamente sui conti di SES, poiché tali oneri vengono girati interamente a Swissgrid. In definitiva, alla luce di tutte queste variazioni, le tariffe di competenza di SES per il 2025 risulteranno in aumento rispetto all’anno precedente.
Un aumento progressivo nel tempo
Gli incrementi delle tariffe elettriche di SES non sono una novità. Dal 2022, il costo del trasporto è cresciuto del 57% e quello dell’energia del 63%. Questa progressione si aggiunge al controverso aumento della tassa base introdotto nel 2019, che ha raggiunto 150 franchi all’anno, stabilendo il record svizzero in termini di tariffe. Tali aumenti costanti sollevano interrogativi su SES, soprattutto considerando che il territorio in cui opera l’azienda produce elettricità a soli 5 cts/kWh.
Evoluzione prezzi
Utili e riserve in crescita, ma tariffe sempre più alte
Le dichiarazioni di SES, che affermano di rinunciare a 5 milioni di franchi di utili per “aiutare” l’utenza, appaiono sempre più lontane dalla realtà. Nel 2023, l’azienda ha registrato utili pre-tasse di 25,7 milioni di franchi, distribuendo 5 milioni in imposte, 3 milioni in dividendi, e accumulando il resto nelle proprie riserve. A oggi, SES vanta oltre 280 milioni di franchi di riserve da utili. In questo contesto, anziché abbassare le tariffe in maniera effettiva, l’azienda ha preferito aumentare nuovamente i costi.
Paragone con AMB tariffe 2025 costi per una famiglia media
Le critiche politiche: il Partito Socialista di Locarno in prima linea
La situazione ha suscitato forti critiche da parte del Partito Socialista (PS) di Locarno, che ha espresso la propria delusione per un calo delle tariffe troppo limitato. “Occorre ricordare che negli ultimi anni le tariffe sono state costantemente aumentate, arrivando a toccare la soglia del +50% rispetto al 2022”, ha dichiarato il comitato della sezione PS cittadina. Il PS ha poi sottolineato come il confronto con altre aziende elettriche, come AIL di Lugano, risulti impietoso: AIL ha annunciato una riduzione del 13%, mentre a livello nazionale i prezzi dell’elettricità scenderanno mediamente del 10% (Fonte: ElCom). Di fronte a questa disparità, la riduzione del 3% proposta da SES appare insufficiente. Annunciando una mozione affinché sia messa nero su bianco la ‘politica sociale’, rinunciando ai dividendi straordinari sulla vendita dell’elettricità.
Il PS ha comunque riconosciuto un cambiamento di rotta nel fatto che SES abbia rinunciato a una parte dei suoi utili, come richiesto da tempo sia in Consiglio comunale a Locarno sia a livello cantonale. Tuttavia, la preoccupazione è che questa “manovra politica e sociale” possa essere solo temporanea e legata a circostanze contingenti.
Chi c’è dietro la SES
In conclusione, è importante ricordare che la Società Elettrica Sopracenerina (SES) è interamente di proprietà pubblica, con Comuni (tra cui quello di Gambarogno) e il Cantone (tramite AET) come azionisti principali. I proprietari, ovvero molti Comuni del Sopraceneri e l’AET, incasseranno un dividendo stimato inizialmente a 1,95 franchi per azione. Tuttavia, durante l’assemblea, la Città di Locarno, sostenuta da Minusio, Gambarogno, Muralto, Losone, Biasca e altri Comuni, ha richiesto un incremento del dividendo a 3 franchi per azione. Questo significa che, mentre le tariffe per gli utenti continuano a salire vertiginosamente, i Comuni incassano milioni di franchi in dividendi. Una situazione che evidenzia il paradosso di un’azienda pubblica che, invece di alleggerire il peso economico per le famiglie, contribuisce a un aumento dei costi energetici, mentre i beneficiari sono gli enti proprietari stessi.
fonte dati: https://www.prezzi-elettricita.elcom.admin.ch/ , Ps Locarno, Ps Ticino.