
Il Dipartimento delle istituzioni ha preso atto delle risposte dei Comuni del Locarnese in merito alla proposta di partecipare a un pre-studio sulle aggregazioni comunali nella regione. Sei Municipi – Locarno, Losone, Brione-Sopra Minusio, Orselina, Minusio e Tenero-Contra – hanno deciso di aderire, mentre altri cinque, tra cui Gambarogno, hanno scelto di non prendere parte all’iniziativa.
Il contesto
Lo scorso settembre, il Dipartimento delle Istituzioni propose due scenari aggregativi per migliorare la collaborazione e l’efficienza amministrativa regionale. Il primo scenario, denominato “Urbano”, coinvolgeva Locarno, Losone, Orselina, Brione-Sopra Minusio e Minusio. Il secondo scenario, denominato “Piano”, riguardava i comuni situati nell’area del Piano di Magadino e includeva Gordola, Lavertezzo, Cugnasco-Gerra e Tenero-Contra. A novembre si aggiunsero al disegno anche Gambarogno e Cadenazzo.
Ascona, Muralto e Verzasca hanno scelto di non partecipare ai progetti, esprimendo dubbi sulle aggregazioni.
Negli ultimi anni, il Locarnese ha già vissuto alcune aggregazioni comunali. Nel 2010, ad esempio, il Comune di Gambarogno è nato dalla fusione di sette comuni.
Gli sviluppi attuali
L’idea del Cantone era quella di avviare un approfondimento sulle possibili nuove unioni istituzionali, sia nell’area urbana che nel Piano di Magadino. Tuttavia, i Municipi di Gordola, Cugnasco-Gerra, Gambarogno, Cadenazzo e Lavertezzo hanno ritenuto di non aderire alla fase preliminare di studio dedicata a questa zona. Il Dipartimento delle istituzioni ha dichiarato di rispettare questa decisione, riconoscendo l’autonomia di ciascun Comune nel gestire le proprie politiche amministrative.
Nel frattempo, per i Comuni che hanno accettato di proseguire il confronto, sono stati programmati incontri nel mese di febbraio. L’obiettivo è chiarire i termini e i confini della collaborazione, cercando soluzioni condivise che possano permettere di proseguire le discussioni in maniera costruttiva.
Il Cantone sottolinea l’importanza di un dibattito aperto sul tema delle aggregazioni, con l’intento di stimolare riflessioni utili per il futuro assetto delle politiche locali. Per ora, il Gambarogno resta fuori da questo percorso.