
Il Basso Gambarogno, formato dalle frazioni di Caviano, Gerra e Sant’Abbondio, è un angolo del Ticino noto per le sue bellezze naturali e il rapporto privilegiato con il Lago Maggiore. Tuttavia, nonostante il suo fascino, il territorio presenta significative debolezze che ne ostacolano lo sviluppo e l’attrattività, specialmente per le giovani famiglie. La comunità, con una popolazione prevalentemente anziana e una forte presenza di residenze secondarie, soffre di un progressivo spopolamento nei mesi invernali, con un conseguente indebolimento della vita sociale e delle economie locali. I costi elevati delle abitazioni, la carenza di servizi per famiglie e la limitata mobilità sono solo alcune delle problematiche che il Basso Gambarogno si trova ad affrontare.
Per rispondere a queste difficoltà, il Comune di Gambarogno ha commissionato uno studio dal titolo “Recupero socio-economico del Basso Gambarogno”, finalizzato a delineare un percorso di rilancio che possa restituire vitalità al territorio. Lo studio, condotto dal team di Omnis Vision SA, ha coinvolto la popolazione attraverso un processo partecipativo e ha analizzato in profondità le problematiche del territorio, proponendo misure concrete per il suo recupero e la sua valorizzazione.
La situazione attuale e le criticità
Il Basso Gambarogno si trova a fronteggiare una serie di difficoltà strutturali che ne limitano lo sviluppo. Tra le problematiche principali vi sono:
- Il prevalere delle residenze secondarie: La presenza di numerose case vacanza contribuisce a un “vuoto” del territorio durante i mesi invernali, riducendo l’aggregazione sociale e indebolendo l’economia locale.
- Alti costi abitativi: I prezzi elevati delle abitazioni e dei terreni rendono difficile l’insediamento di famiglie giovani, che faticano a trovare soluzioni abitative accessibili.
- Mobilità limitata: Sebbene siano stati fatti miglioramenti nel trasporto pubblico, la mobilità resta un punto critico, soprattutto per chi dipende dai trasporti pubblici per spostamenti quotidiani verso i centri urbani.
- Servizi carenti per le famiglie: La mancanza di strutture adeguate per bambini, scuole e spazi pubblici rende difficile attrarre giovani famiglie, che spesso preferiscono vivere in aree con maggiore offerta di servizi.
Lo studio commissionato dal Comune di Gambarogno
Lo studio si pone come obiettivo la formulazione di una visione strategica per il rilancio socio-economico del Basso Gambarogno, mirata a superare le criticità emerse e a promuovere una crescita sostenibile e inclusiva. Il team di esperti ha proposto una serie di misure volte a rafforzare la comunità, migliorare la qualità della vita e stimolare l’economia locale.
Una delle principali soluzioni proposte è il miglioramento della mobilità, in particolare attraverso il rafforzamento dei collegamenti via lago e l’istituzione di un nodo intermodale a San Nazzaro. Questo miglioramento infrastrutturale potrebbe favorire la mobilità dei residenti e rendere il Basso Gambarogno più accessibile sia ai turisti che ai residenti.
Misure da implementare per il rilancio del Basso Gambarogno
Lo studio ha delineato una serie di misure chiave da attuare per stimolare il rilancio socio-economico della regione. Ecco le principali:
- Creazione di un centro intergenerazionale a Gerra: Trasformare l’ex scuola di Gerra in un punto di riferimento sociale, dove diverse generazioni possano incontrarsi e partecipare a attività comuni. Questo centro favorirebbe l’integrazione tra residenti e turisti, e contribuirebbe a rafforzare la coesione sociale.
- Incentivi per l’insediamento di famiglie giovani: Implementare politiche di incentivo fiscale e promuovere la costruzione di abitazioni a prezzi accessibili, come la cooperativa di abitazione proposta a Scaiano, per favorire l’insediamento delle famiglie giovani nel territorio.
- Miglioramento della mobilità: Potenziare il trasporto pubblico, in particolare il collegamento tra il Basso Gambarogno e le principali città lacustri, per migliorare l’accessibilità e ridurre il divario tra le frazioni periferiche e i centri urbani.
- Valorizzazione delle risorse turistiche locali: Investire nella valorizzazione del lago e dei suoi lidi, migliorando i servizi esistenti (come ombreggiature, noleggio di sdraio e barche, ecc.) e promuovendo un turismo sostenibile, lontano dal turismo di massa.
- Reti di supporto per negozi e ristoranti locali: Creare una piattaforma di coordinamento tra le attività commerciali del Basso Gambarogno, favorendo sinergie tra negozi e ristoranti per migliorare l’offerta turistica e promuovere la vita comunitaria.
Conclusioni
Il Rapporto Omnis offre una visione per il futuro del Basso Gambarogno. Le misure proposte potrebbero contribuire a risolvere delle problematiche che limitano lo sviluppo del territorio, creando probabilmente un ambiente più vivibile e attrattivo per residenti e turisti. Le chiavi per il rilancio sono: l’integrazione tra residenti e turisti, il miglioramento delle infrastrutture e dei servizi, e la valorizzazione delle risorse naturali ed economiche locali.
Lo studio è scaricabile qui
Riflessione finale
Sebbene lo studio si concentri principalmente sulle dinamiche interne del Basso Gambarogno, estendere l’indagine ai potenziali residenti potrebbe offrire un’importante prospettiva sul rilancio della regione. In particolare, sarebbe utile comprendere cosa motivi le giovani famiglie a scegliere altre località rispetto al Basso Gambarogno, come ad esempio Contone o altre frazioni più vicine ai centri urbani. Questi dati esterni potrebbero fornire informazioni preziose su quali aspetti rendano il Basso Gambarogno meno competitivo rispetto ad altre aree, e come migliorare l’offerta per attrarre nuovi residenti, in particolare giovani famiglie.
Un aspetto cruciale che merita attenzione riguarda le infrastrutture educative e i servizi per le famiglie, che sono spesso determinanti per la decisione di trasferirsi in una determinata zona. Un esempio lampante di questa carenza è la recente chiusura della scuola dell’infanzia a Gerra, che rappresentava un servizio importante per le famiglie del Basso Gambarogno. La chiusura di questa struttura ha comportato una perdita non solo in termini di servizi diretti, ma anche di attrattività del territorio per le famiglie con bambini in età prescolare. Le giovani famiglie, infatti, spesso cercano luoghi che offrano servizi adeguati alla crescita dei figli, come scuole materne e spazi di aggregazione per bambini.
La mobilità è un altro fattore determinante. La chiusura della scuola e la mancanza di altre infrastrutture cruciali contribuiscono a un senso di isolamento che scoraggia le famiglie a trasferirsi nel Basso Gambarogno. Sebbene l’area sia ricca di bellezze naturali, il vivere quotidiano per una giovane famiglia può risultare complesso se le necessità quotidiane non sono soddisfatte. Un bambino o una bambina che da Caviano deve spostarsi verso le scuole, potrebbe confrontarsi con un tragitto della durata di un’ora (come accade attualmente).
Comprendere le aspettative di chi ha scelto altre zone sarebbe utile per adattare le politiche locali alle reali esigenze delle famiglie, sia in termini di infrastrutture che di servizi, e sviluppare un’offerta più competitiva.
In conclusione, la politica di rilancio per il Basso Gambarogno non dovrebbe limitarsi a guardare all’interno della comunità, ma dovrebbe estendersi a un’analisi più completa delle esigenze delle famiglie che potrebbero scegliere di trasferirsi nel territorio. Rispondere a queste necessità, in particolare quelle legate all’offerta educativa e alla mobilità, sarà cruciale per attrarre famiglie giovani e per garantire la crescita e la sostenibilità del territorio a lungo termine.