Leggere, condividere e ispirare: Il decennio di Chiara Tassi alla Biblioteca Comunale

San Nazzaro – In occasione del decimo anniversario della Biblioteca Comunale, abbiamo avuto il privilegio di intervistare Chiara Tassi, la responsabile della biblioteca, per discutere della sua passione per i libri, del suo ruolo nella creazione e gestione della biblioteca e delle sue visioni per il futuro. Ecco cosa ha condiviso con noi:

Congratulazioni per il decimo anniversario della Biblioteca Comunale! Prima di parlare della biblioteca, raccontaci un po’ di te. Come è nata la tua passione per i libri e qual è stata la tua strada per diventare la responsabile di questa biblioteca?

Sì, davvero, si può ben parlare di una passione… Ai tempi del liceo, il sabato pomeriggio, facevo regolarmente un giro alla Feltrinelli dove passavo molte ore e spendevo tutta la paghetta… imparavo moltissimo dal tempo trascorso in libreria, sono sempre stata curiosa e interessata a temi molto diversi, dalla scienza alla letteratura e i libri sono un meraviglioso canale per la conoscenza. Un’estate feci un piccolo stage alla biblioteca comunale di un paesino nella pianura Padana. Mi sembrava che la bibliotecaria si annoiasse e ricordo che pensai che se un giorno avessi fatto quel mestiere non avrei sprecato la fortuna di essere quotidianamente in mezzo ai libri. Ho poi studiato Filosofia all’Università di Bologna e seguito una formazione per maestri Waldorf. Sono arrivata in Svizzera nel 2005, come maestra elementare della scuola Steiner di Locarno. Poi mi sono occupata dell’archivio di Charlotte Bara al Museo Comunale di Arte Moderna di Ascona e ho curato il volume sul restauro del Teatro San Materno. Nel 2009 mi sono stabilita in Gambarogno, a Magadino, per archiviare la biblioteca del dottor Marco Bonzanigo su incarico degli eredi, ed infine sono arrivata qui a San Nazzaro.

Essere a capo di una biblioteca è una sfida affascinante. Cosa ti ha spinto a intraprendere questa attività e quali aspetti del tuo lavoro trovi più gratificanti?

Nel 2012 avevo terminato il riordino della biblioteca privata del dr. Bonzanigo, un fondo estremamente interessante, che con i suoi quasi 20.000 volumi spazia in tutte le aree del sapere… dopo quel lavoro mi sembrava naturale rimanere per così dire, con dei libri tra le mani. Ma gestire una biblioteca pubblica comporta una sfida in più, cioè la relazione con l’utenza. Proprio questo si è rivelato l’elemento che mi dà maggiori soddisfazioni: quando riesco a consigliare il libro giusto al momento giusto, ho la sensazione di poter condividere la gioia della scoperta di qualcosa di nuovo e del potenziale trasformativo della lettura.  

Nel 2014 hai contribuito all’apertura della Biblioteca Comunale grazie alla collaborazione con la Fondazione Bibliomedia. Puoi raccontarci come è nata questa collaborazione e quali obiettivi vi eravate posti per la biblioteca?

Bibliomedia è una fondazione che da più di cento anni sostiene le piccole e medie biblioteche: ho potuto scegliere dai loro scaffali della sede di Biasca 2000 libri che poi sono stati portati qui e che hanno costituito il nucleo iniziale della nostra biblioteca. Rispetto alle loro indicazioni ho comunque plasmato la biblioteca in modo più personale. Ricordo che alla giornata di formazione dicevano che “la poesia non va” e di puntare sulla narrativa per il vasto pubblico. Al contrario, ora a San Nazzaro possiamo vantare una nutrita sezione di poesia che soddisfa i numerosi utenti appassionati, mentre per i romanzi “bestseller” abbiamo i banchi dei libri e in biblioteca cerco di orientare l’offerta verso libri che abbiano una certa qualità stilistica. 

La biblioteca offre una vasta selezione di narrativa per adulti, saggistica, narrativa per ragazzi, e anche una piccola selezione di libri in lingua tedesca e francese. Come hai selezionato questo assortimento per soddisfare le esigenze diverse della comunità?

L’offerta dei libri si è configurata man mano che ho potuto conoscere meglio l’utenza. Cerco di avere qualcosa per tutti, ci tengo a far sì che la sezione di saggistica sia aggiornata in modo da soddisfare curiosità e interrogativi intellettuali anche complessi. Naturalmente la parte più consistente della collezione è composta dai libri di narrativa. 

La saletta dedicata ai bambini con circa 1500 libri è una caratteristica interessante della biblioteca. Come hai sviluppato questo spazio per rendere la lettura coinvolgente e accessibile ai giovani lettori?

Inizialmente la sala per i bambini era in fondo, dove ora c’è la direzione, ho suggerito di spostarla per garantire maggiore privacy al direttore ed avere i libri più vicini. Una cosa per me fondamentale (e in questo divergo dalle indicazioni date da Bibliomedia) è non segnalare l’età nella distribuzione dei libri. Trovo importantissimo che un bambino delle elementari possa prendere un libro “da piccoli” senza sentirsi a disagio, lo stesso vale per l’altra direzione, per quelli che hanno bisogno di qualcosa di più complesso. Sono infatti sempre a disposizione libri per adulti che trattano temi che interessano i bambini: i treni, gli aerei, le navi. I più curiosi li portano a casa, certamente guarderanno le immagini e leggeranno soltanto qualche didascalia, ma avranno comunque preso contatto con libri dal contenuto più elaborato e trovo importante che abbiano la possibilità di fare quest’esperienza. Cerco di selezionare la qualità delle illustrazioni dei libri esposti, di avere i classici della narrativa per l’infanzia e profili biografici di personaggi di diverso genere che siano di ispirazione per i bambini, anche i libri gioco sono molto apprezzati. Infine ho una vasta selezione di fiabe tradizionali un po’ da tutto il mondo, una specie di serbatoio dell’immaginario collettivo da cui possiamo sempre attingere.  

La Biblioteca Comunale non è solo una biblioteca, ma anche una ludoteca. Come hai sviluppato l’idea di combinare questi due elementi e qual è stato l’impatto sui bambini?

Fino al 2018 la gestione del prestito dei giochi era gestita da volontarie, poi non riuscirono più a garantire la loro presenza e così per dare una continuità alla ludoteca ho deciso di occuparmi anche del prestito dei giochi negli orari di apertura della biblioteca. La ludoteca è frequentata regolarmente e la possibilità di sperimentare tanti giochi nuovi è molto apprezzata, inoltre i pomeriggi e serate di giochi sono momenti divertenti per tutti, dando la possibilità di incontrarsi in una dimensione rilassata e protetta.

La biblioteca non è solo un luogo di lettura, ma anche di scambio e condivisione. Puoi raccontarci di più sul gruppo mensile per lo scambio di letture e come questa iniziativa ha arricchito l’esperienza dei visitatori?

Il gruppo di scambio letture è stato avviato nel marzo 2016 e da allora si è riunito regolarmente una volta al mese. È composto da un “nocciolo duro” di fedelissimi che non se lo perderebbero per nulla al mondo e di una più vasta rete di partecipanti più o meno occasionali. È un momento prezioso di condivisione e confronto che ho pensato si debba svolgere nella massima libertà. Infatti, a differenza della maggior parte dei gruppi di lettura, noi non abbiamo lo stesso libro, ma ognuno porta un titolo diverso. Ho poi iniziato a suggerire un tema, che non è vincolante, ma piuttosto uno stimolo alla ricerca, ad associazioni mentali non immediate. Ciò che trovo più arricchente è avere accesso alla pluralità dei punti di vista, il tema è lo stesso, ma ognuno lo può interpretare in modo completamente diverso a seconda del suo percorso e delle sue conoscenze. Così si esercitano ascolto e tolleranza, facoltà assolutamente utili nella vita… Per ogni serata ho raccolto una bibliografia di circa una decina dei titoli proposti, una nutrita lista che conservo nell’archivio.

In questi 10 anni, la Biblioteca Comunale ha organizzato numerosi eventi ed attività. Quali sono stati i momenti più significativi o le iniziative di cui sei particolarmente orgogliosa?

L’evento a cui ripenso più spesso e con grande emozione è la conferenza di Luigi Snozzi nell’ottobre 2016. Appena mi fu possibile lo invitai qui, cosciente della sua età avanzata. La sala era gremita di gente, lui raccontò del progetto della scuola e comune di San Nazzaro del 1978, spiegò che doveva essere eretta una torretta nell’angolo accanto alle scale (dove adesso c’è il pannello con la poesia di Merini) ma che non poté venire costruita a causa di un sabotaggio al cantiere… raccontò tutto con chiarezza, lucidità e schiettezza, era una personalità autentica, anticonformista, uomo profondo e sensibile. Considero un vero privilegio che la biblioteca sia in un edificio da lui progettato. 

Nel maggio del 2015 è stato inaugurato nella casa comunale di Indemini un locale per lo scambio di libri. Puoi raccontare come è nata l’idea di questo spazio e come ha arricchito l’accesso alla lettura nella comunità locale?

La sala di lettura di Indemini è nata su proposta di Marianne von Allmen che abitava nella vecchia dogana e dedicava uno spazio allo scambio dei libri a casa sua. Poi propose al comune di destinare la ex aula scolastica  a questa arricchente funzione e lei si è occupata sempre con molta cura e attenzione di quello spazio, fino a quando ha traslocato a Lucerna, da allora è Flora Domenighetti che dà continuità a questa iniziativa. Il locale è accogliente e piacevole per trascorrere qualche ora, io stessa sono andata a passare una giornata di lettura al fresco, quando a Vira imperversava la canicola. È un luogo davvero prezioso.

Con il progetto LIBRINCOMUNE, avete dato una seconda vita ai libri usati. Come è nata l’idea di condividere i libri attraverso postazioni nel Comune e quale è stato il contributo della biblioteca a questo progetto?

Durante il colloquio per l’assunzione che feci nel 2013 Eros Nessi disse che sognava di avere anche in Gambarogno delle cassette per lo scambio libri come ne aveva viste in Svizzera interna e dissi che certo, non era difficile organizzarle… Così una volta ricevuto l’incarico, creammo il progetto LIBRINCOMUNE: abbiamo usato vecchi banchi scolastici, pitturati di nero. Li trovo molto più pratici e piacevoli rispetto alle cabine, curiosare nel banco dà l’effetto di essere in una bancarella di bouquiniste. In Gambarogno abbiamo tantissime postazioni che variano seguendo la stagione e altre esigenze logistiche, penso sia un bel modo di dare un senso di prossimità ed essere decentrati, raggiungendo anche quel pubblico che magari non verrebbe in biblioteca ma che ha voglia di leggere. La risorsa (pressoché inesauribile…) per i banchi sono i libri che vengono portati in biblioteca da chi fa ordine nella libreria di casa. La selezione di cosa tenere e cosa eliminare è sempre un lungo lavoro, ma sono gratificata dai numerosi apprezzamenti ricevuti durante gli anni da chi fa scoperte interessanti nei banchi.

Guardando al futuro, quali sono i tuoi progetti e le tue ambizioni per la Biblioteca Comunale nei prossimi anni?

Sicuramente bisogna puntare ancora di più sui bambini, con visite delle classi e pomeriggi di letture. Per quanto riguarda il programma culturale, credo che la formula migliore sia quella di proporre piccoli eventi con una certa frequenza, offrire la possibilità alle persone di incontrarsi e scambiare opinioni e pensieri, il fatto che il pubblico non sia troppo numeroso è, a mio avviso, un vantaggio perché permette un contatto diretto e una condivisione che non sono possibili quando ci si trova in una folla.  La nostra realtà ha una grande possibilità di sviluppo in questo senso perché in Gambarogno vivono numerose persone culturalmente e artisticamente molto sensibili che hanno voglia di incontrarsi e nutrire i loro interessi intellettuali. Mi auguro che si riesca sempre ad offrire eventi e letture diversificate in modo da coinvolgere un pubblico vasto ed eterogeneo per alimentare la riflessione di tutti.

L’intervista con Chiara Tassi ci ha donato una panoramica ricca e avvincente del suo impegno instancabile e della sua passione per la promozione della lettura e della cultura presso la Biblioteca Comunale di San Nazzaro. Attraverso la sua storia personale e il suo lavoro instancabile, Chiara ha dimostrato non solo un amore profondo per i libri, ma anche un impegno incrollabile nel condividere questa passione con la comunità. La sua visione inclusiva e innovativa ha trasformato la biblioteca in un luogo non solo di lettura, ma anche di scambio, ispirazione e crescita. Guardando al futuro, possiamo solo immaginare le nuove pagine che Chiara scriverà nella storia della Biblioteca Comunale e gli orizzonti che aprirà per tutti coloro che cercano conoscenza e bellezza tra le pagine dei libri.